M3u to Html

Il seguente programma è un’utility appositamente creata per coloro che utilizzano player mp3 e sono soliti salvare le loro playlist su file esterni. Tramite questo software potrete esportare il contenuto delle playlist che volete in una pagina web con motore interno in javascript , in modo da poter “divulgare” o quanto meno visualizzare in maniera più comprensibile e comoda le proprie canzoni.
E’ possibile esportare anche più di una playlist contemporaneamente, ed inoltre si possono anche leggere i tag ID3 di ogni canzone, visualizzando cosi – oltre al nome del file – anche l’autore, il titolo e l’album relativo (quando presenti).
Freeware, creato per Win95/98/me/nt/2000/xp. In questa ultima versione sono stati corretti molti errori ed è stata creata la versione in Inglese; si consiglia quindi l’aggiornamento per chi avesse la versione precedente.

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Creare un’unità  virtuale su Windows

Per fare ciò dovremo utilizzare il comando subst presente in tutte le versioni di Windows. Dobbiamo innanzitutto scegliere una cartella che verrà  considerata come cartella “radice” dell’unità  virtuale. Ad esempio creiamo una cartella denominata myfiles nell’hard disk C:. Per creare l’unità  virtuale clicchiamo su Start, poi su Esegui e digitiamo subst x: C:myfiles . Al posto di x: potete inserire qualsiasi lettera non utilizzata dal sistema.

Andate ora in Risorse del Computer, e se non si sono verificati problemi noterete la presenza di una nuova unità  . Questa “partizione fittizia” avrà  le dimensioni dell’hard disk / partizione contenente la cartella originaria (nel nostro caso c:myfiles ) . Ovviamente se occupate spazio su c: , lo occuperete anche su x: e viceversa (nonostante non aggiungiate nulla nella cartella myfiles ) visto che comunque al livello pratico i cluster occupati sono sempre gli stessi; di conseguenza se si formatta la partizione originaria scompare anche l’unità  virtuale.

Qual è l’utilità  nel disporre di un’unità  virtuale? Innanzitutto può essere comodo per distinguere cartelle e file senza incorrerre nella ripartizione del disco. Ma una importante funzionalità  consiste nell’emulazione dei lettori cd-rom .
Funzionando come vere e proprie unità , infatti, si comportano anche come veri e propri “device” esterni. E’ possibile, quindi, copiare il contenuto di un cd e verificarne il comportamento, oppure assegnare un file di autorun e vedere magicamente comparire in Esplora Risorse l’eventuale icona selezionata e il label assegnato, mentre cliccandoci due volte sopra aprire il file predefinito. E’ ottimo quindi per testare i propri cd prima di passare alla masterizzazione vera e propria ( per la creazione di file di autorun consiglio il programma Fast Autorun ).
Ricordo però che queste unità  scompaiono al riavvio del sistema. Come fare allora per crearle automaticamente evitando che scompaiano sempre?
Semplice, basta crearle all’avvio del pc indicando a windows la stringa di comando da eseguire. Ecco come fare:

Dos / Windows 3.1 / 95 / 98 / ME:

Aprire il file autoexec.bat presente nella cartella radice del vostro hard disk ( ad ex su C:) , e aggiungere subst x: C:myfiles ovviamente modificato a vostro piacere. Salvate il tutto, stando attenti a non modificare gli altri parametri.

Windows NT / 2000 / XP:

Qui la procedura è più complessa. Create un file che chiameremo ad esempio creaunit.bat con all’interno il comando subst x: C:myfiles (personalizzato ovviamente a dovere) e salviamolo ad esempio in C: . Poi clicchiamo su Start > Esegui e digitiamo il comando gpedit.msc . Selezionate quindi Configurazione UtenteImpostazioni WindowsScript (Accesso / Fine Sessione) e quindi cliccate due volte sull’icona Accesso. Una volta aperta la finestra cliccate su Aggiungi e premete su Sfoglia nella casella Nome Script . Selezionate il file creaunit.bat , premete Ok e chiudete tutto.

Nel caso invece volessimo eliminare un’unità  virtuale con Windows in esecuzione senza riavviare? Niente di più semplice. Digitate questa volta subst /D x: dove x: sta per la lettera dell’unità  virtuale.
Per visualizzare invece la lista delle unità  virtuali con la cartella alla quale si riferiscono, digitare semplicemente subst. Vi conviene però aprire una vera e propria finestra / sessione Dos per leggere il risultato, visto che digitando il comando da start > esegui , il programma si chiude rapidamente. Per fare ciò, sempre in Start > Esegui digitate command , ed in seguito il comando subst. Per chiudere la finestra DOS digitare exit .

System Image Changer

Il seguente programma (rivisitazione della v. 1.1) permette di aggiungere/modificare/togliere il logo ed il testo personalizzato nella finestra proprietà  di sistema in tutti i sistemi operativi Windows (Win9x, Me, nt, 2000, xp) : Il programma riconoscerà  il sistema operativo e verificherà  se è presente il logo o meno, quindi vi darà  la possibilità  di effettuare le operazioni in maniera semplice ed intuitiva. Nel software è inclusa inoltre un’immagine dimostrativa che potete utilizzare per le vostre eventuali prove.
Freeware per windows.

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Java Password Creator

Questo programma è adatto per coloro che posseggono un sito web, ma che vogliono proteggere delle loro pagine tramite una semplice password, così da poter limitarne l’accesso (ad es. ad una pagina vietata ai minori). E’ abbastanza semplice da usare, non è necessaria la conoscenza del java (con cui è scritto il codice). Mano mano ti verranno chiesti i dati che lo comporranno. Gratuito, è stato rivisitato e semplificato dalla versione precedente. Funziona su sistemi operativi Win9x, ed è stato testato anche su Windows 2000, mentre non si hanno garanzie di funzionalità  su Windows Xp.

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Palladium, incubo monopolio

La voce circolava da tempo, e quando nelle pagine di MSNBC/Newsweek ne è comparsa la notizia, si è pensato subito ad uno dei soliti e maldestri tentativi della Microsoft di imporre il suo monopolio sull’intero sistema informatico. Stiamo parlando del famigerato Palladium, la soluzione finale secondo loro e l’Intel per “bloccare la pirateria, i virus e i programmi indesiderati sul pc”. In pratica si creerebbero delle zone di memoria “riservate”, dove possono alloggiare solo ed esclusivamente programmi certificati dalla Microsoft stessa oppure dalle aziende che ne richiedono, mentre l’hardware funzionante sarebbe sempre e solo quello certificato. Sempre secondo loro, ciò garantirebbe un pc sicuro e perfettamente funzionante. Secondo me, e secondo molti, questo non rappresenterebbe altro che la fine della libertà  dell’utente di poter gestire il proprio pc con i propri contenuti. Questa volta infatti non si tratta di semplici protezioni software, ma veri è propri blocchi hardware, che lascerebbero spiazzati molti anche tra gli utenti “esperti” . Non si potranno installare programmi alternativi e – soprattutto – sistemi operativi alternativi, Linux in testa. Morte dell’open-source e della libera programmazione, fatta da milioni di utenti nel mondo, costretti a richiedere ogni volta costose certificazioni per far funzionare le proprie applicazioni. E’ veramente giusto un sistema del genere? E’ “conveniente” utilizzare un sistema che garantirebbere migliore sicurezza ( a parte i vari worm e le varie intrusioni, ma a casa Microsoft non ci fanno molto caso ) in cambio di sottostare al diktat di poche multinazionali e major a scapito della nostra libertà  di scegliere cosa mettere e cosa non volere sul nostro personal computer? Sperando in un ennesimo intervento dell’ antitrust, che veramente deve alla Microsoft tanto lavoro da tanti anni, non ci resta che sperare che questa iniziativa cada nel vuoto, portando con se anche coloro che la appoggiano , Intel in testa.