Windows ME: il fallito tentativo di eliminare DOS

Quanti di voi hanno preventivato l’acquisto del nuovissimo sistema operativo Microsoft, mettendo in conto il “difetto” consistente nella mancanza del caro vecchio DOS? Ebbene, sappiate che avete fatto un errore di valutazione; in Millenium è possibile la convivenza dell’arcaico MS-DOS.
La convinzione generale, alimentata dagli articoloni delle varie riviste d’informatica che ormai lo consideravano un ricordo del passato, è stata subito sfatata dall’evidenza. Non ci credete? Provate ad inserire il comando “command” nella finestra esegui, e vedrete aperta la mitica finestra di DOS con il prompt della directory di windows. Ma non è tutto: in giro su internet si trovano numerosissime patch e programmi vari che permettono l’utilizzo sullo stesso computer di queste due piattaforme, con addirittura la possibilità  di sceglierle all’avvio (provate a visitare il sito www.wintricks.it ed effettuate una ricerca) che non causano nessun problema a ME e permettono allo stesso tempo l’utilizzo di quest’altra piattaforma. Forse la Microsoft avrebbe fatto meglio ad inserire ella stessa un programma che permetta queste funzionalità , al posto di spargere la voce dell’impossibilità  dell’utilizzo del suddetto formato. D’altronde era piuttosto dubbioso pensare ad un così drastico cambiamento, senza alcuna possibilità  di fuga.
E’ certo che in un futuro non molto lontano non si sentirà  il bisogno di parlare del DOS, in quanto l’informatica sarà  talmente evoluta da far dimenticare i programmi creati per questa piattaforma; ma non saranno mai dimenticati giochetti mitici come Arkanoid, Pac-Man, e tutti gli altri piccoli passatempi che – soprattutto per gli utenti un pò più “veterani” – hanno fatto passare momenti memorabili davanti al vecchio 386.

Visitatori reali o virtuali

L’articolo di oggi si rivolge a quei webmaster – in pratica quasi tutti – che hanno inserito nel proprio sito un contatore di visitatori, visibile o meno.
Beh, certamente tutti voi sapete quanto sia utile questo strumento senza il quale non sarebbe possibile misurare il potenziale del proprio sito, paragonabile ai dati Auditel per le trasmissioni televisive. Vedere il contatore che sale sempre più in alto è sempre un piacere e molte volte anche un affare.
Ma che livello di affidabilità  raggiungono questi mezzi?
Una semplice applicazione non riesce ovviamente a distinguere i visitatori: si può sapere l’ora, la data e l’indirizzo IP dell’ utente, ma mai la sua identità . Questo cosa porta? Sicuramente a falsare il numero dei visitatori, e non poco.
Soprattutto per i possessori di siti minori, questo problema è più rilevante; ognuno ogni tanto va a visitare il proprio sito per controllarlo, e il contatore aumenta. Poi i collegamenti di pagine interne che fanno riferimento a quella principale molte volte e cosa portano? Ad un aumento dei visitatori – è bene sottolinearlo – virtuali.
Fortunatamente alcuni servizi – soprattutto i più avanzati – permettono di visualizzare il proprio contatore senza che questo cambi. Ma non è la risoluzione al problema, che sarà  abbastanza difficile da raggiungere; bisognerebbe dotare gli utenti internet di un dispositivo che – proprio come l’auditel – informa delle pagine visitate.
Ma il web è molto diverso dalla TV e i risultati sarebbero – ancora una volta – falsati, anche se non è detta l’ultima. Possiamo iniziare da noi webmaster: cerchiamo di non modificare i dati con visite programmate oppure cerchiamo di non arrotondare le cifre fornendo indicazioni sbagliate. Un pò di umiltà  è quello che ci serve.

Natale ipertecnologico

Come al solito in ogni Natale si è più spendaccioni del precedente, e quest’anno a catalizzare l’attenzione la fanno da padrone i prodotti ad alto contenuto tecnologico.
Questo vero e proprio boom è iniziato con i telefonini e continuato con i palmari, i portatili e i lettori MP3. Ogni anno queste vere e proprie ‘diavolerie’ sono gli oggetti del desiderio di tutti, infatti farebbero il massimo del lavoro con il minimo sforzo. Anche se poi va a finire che al primo problema o semplicemente qualche mese dopo già  lo abbiamo riposto nel cassetto, forse solo perchè si sono esaurite le batterie, ma sicuramente perchè non ci è mai servito. Tranne che per i manager – infatti – a cosa può servire non tanto il portatile, ma quanto il palmare? Con la poca memoria che hanno, un basso numero di applicazioni (anche se in crescendo) e un display piccolo sono ottimi per coloro che nel lavoro hanno poco tempo da badare a queste preoccupazioni, ma sono assai inutili per i semplici impiegati, magari semplicemente orgogliosi di sfoggiare il loro gioiellino tecnologico.
E poi che dire dei nuovi cellulari GPRS? Ora garantiscono una connessione di tutto rispetto, ed in futuro saranno più veloci di quella col computer analogica, traghettandoci – così – verso l’ UMTS. Ma ora, con i pochi siti per cellulari che esistono, a cosa servono questi dispositivi quanto basta e avanza un normalissimo cellulare wap come il Siemens C35…
In conclusione, perchè non scegliere un regalo che veramente potrà  servire – anche se poi farà  meno scena – in modo da evitare questa follia ipertecnologica di fine millennio?

Piccoli webmaster crescono

Sarà  l’effetto “anonimato”, saranno le grandi potenzialità  del web, fatto sta che oggi si è moltiplicato il numero dei possessori di siti internet, dalle imprese ai liberi professionisti, agli hacker a semplici ragazzini. Ogni abbonamento di qualsiasi provider oggi offre, infatti, la possibilità  di creare all’interno del proprio server un sito web personalizzabile. La mania di mettersi in mostra con amici e/o colleghi ha fatto si che molti giovani utenti si siano cimentati nella creazione di una propria pagina, scrivendoci all’interno tutto quello che passa per la mente… Si arriva ad un certo punto però in cui si deve operare una scelta: o continuare a editare le proprie pagine solo per divertimento personale, oppure trasformare il tutto in un qualcosa di più serio. E molti giovani stanno prendendo quest’ultima strada. Le net-imprese (le aziende della new-economy) stanno proliferando come funghi, seguendo la crescita esponenziale di Internet. Sempre più giovani (anche quindicenni, come noi della MatSoftware), si stanno cimentando nella creazione di siti che offrono i migliori – e soprattutto gratuiti – servizi agli utenti. Avrebbero bisogno , però, di un maggior sostegno da parte di altri siti più grandi ed “esperti”, e dei mass-media; ma come nel mondo reale, bisogna sudare per riuscire ad ottenere quel numero di visitatori giornaliero sufficiente a soddisfare i propri sponsor. Incanaliamo, quindi, tutti quei giovani e giovanissimi utenti appassionati di informatica verso qualche cosa di costruttivo, come scritto sopra, distogliendo l’attenzione da quei tali chiamati hacker che sembrano non pensare ad altro che a rovinare il lavoro altrui. Non c’è che dire: piccoli webmaster crescono (e cresceranno ancora).

La nuova cultura delle e-mail

Il numero di utenti collegati ad Internet in Italia raddoppia statisticamente ogni 6 mesi. Ultimamente i provider che offrono connessioni gratuite spuntano come funghi: è inevitabile che ogni utente è tentato a collezionare abbonamenti di posta elettronica che nella maggiorparte dei casi restano inutilizzati, ma che rimangono sempre utili per pavoneggiarsi con gli amici.
Ma quello che si sta verificando ultimamente tra i vari utenti, soprattutto tra i più giovani, è questo utilizzo sfrenato del proprio account, diventato – ormai – un vero e proprio “diario personale” cui tutti possono scrivere ma che nessuno (o quasi) può leggere.
Internet è l’Eldorado dei “timidi”, poichè tutti davanti al computer si esaltano e vincono quasi sempre le proprie paure, sfogandosi in lunghi e incontrollati messaggi, che possono e riescono a dire molto di più di mille parole.
Sentimenti di rabbia, gelosia, invidia, e contentezza si manifestano nel nostro corpo, ma non riusciamo ad esprimerli nella realtà  perchè ipnotizzati dalla macchina con cui interloquiamo.
Non stiamo parlando delle chat-room nelle quali incontriamo sempre gente nuova, ma delle corrispondenze elettroniche tra amici “reali”, con cui noi viviamo ogni giorno.
Perdiamo ore ed ore di connessione telefonica a rispondere a numerose e-mail di persone che nella realtà  neanche guardiamo in faccia, ma che su internet ce la immaginiamo come un “essere perfetto”.
Questo “illusionismo elettronico”, che offusca le nostre menti durante quell’oretta di navigazione, potrà  influire sulla nostra personalità ? Non credo che ci voglia uno psicologo per capire come molti ragazzi che perdono tempo davanti al computer stanno cambiando carattere, diventando più suscettibili e vulnerabili, e sempre più isolati dal mondo esterno…
Non stacchiamoci dalla realtà , e ritorniamo con i piedi per terra.
Basta un messaggio non arrivato o uno mandato alla persona sbagliata per far crollare questo bellissimo ma pericoloso castello in aria.