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Argomenti trattati negli appunti:
L’elenco è stato stilato dopo una visione sommaria degli appunti, quindi può esserci più materiale di quanto indicato sopra. Inoltre stessi argomenti possono esser indicati con nomi diversi.

Richiami di geometria, pivot su aij, metodo di Gauss, programmazione matematica, minimo, combinazione convessa, insieme – funzione – programmazione convessa, funzione convessa lineare (PL), teorema di Minkowski-Weil, vertice, direzione estrema, metodo geometrico di soluzione, programmazione lineare in forma standard, soluzione base ammissibile (SBA), condizione di ottimo, algoritmo del simplesso, cambiamento di base, matrice Carry, formulazioni di p.l. : miscelazione – allocazione di risorse – taglio ottimo – problema dei trasporti, metodo delle due fasi, convergenza e degenerazione, regola anticiclo di Blandt, teoria della dualità  – problema duale – gap di dualità  – proprietà  fondamentali, dualità  debole – condizione sufficiente di ottimalità  – dualità  forte, teorema fondamentale della programmazione lineare, condizioni di ortogonalità , analisi della sensibilità , programmazione non lineare, richiami di analisi, matrice definita positiva – negativa, funzione convessa, sviluppo in serie, condizione sufficiente – necessaria del 1° e 2° ordine, algoritmo di discesa (line search), condizioni di esistenza di un minimo globale, condizione d’angolo, metodo del gradiente, condizione di sufficiente riduzione, condizione di wolfe, metodo di Armijo (backtracking), metodo di bisezione, convergenza globale – locale, rapidità  di convergenza, metodo della interpolazione, metodo di newton puro – modificato, programmazione non lineare vincolata, vincolo attivo, condizioni KKT (Karush Kuhn Tucker), algoritmi per PNL vincolata, funzioni di penalità  – barriera, esercizi.

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Schemi riassuntivi di ripasso per la programmazione non lineare (vincolata e non vincolata):
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Informatica a scuola: il disastro dei professori

“Questo argomento potrà  non essere nuovo per le orecchie di alcuni ex-studenti, ma mai come ora il problema si presenta nella sua gravità .
Parlo della situazione dell’informatica nelle scuole italiane, che è veramente mostruosa. Si è sempre saputo che molti docenti non fossero all’altezza della propria materia, ma arrivare al punto di “non avere l’abilitazione” ad insegnare una parte dell’ordinario programma è veramente troppo.
Ora vi racconterò un episodio realmente accaduto in una tranquilla e decadente scuola nel centro Italia:

Inizio anno scolastico 2000/2001, classe IIA sperimentale fisica-“informatica” di un Liceo Scientifico. Giunge la notizia di un cambiamento di professori, tra i quali figura anche il docente di matematica. Qualche giorno dopo la sezione si trova difronte ad un problema: la nuova prof. non ha l’abilitazione ad insegnare informatica, tra la delusione e la rabbia di molti. Passano settimane e mesi prima che si faccia la prima ora di questa materia, condotta da un alunno della stessa classe, uno dei più esperti in questo campo. Le lezioni vengono molto spesso saltate, con intervalli di mesi e mesi. Un bel giorno, due mesi e mezzo prima della chiusura della scuola, viene contattato un “tecnico” per risolvere la situazione, ma ora arriva il bello. Questo cosidetto “esperto”, in realtà , ne sa come la professoressa sopracitata di informatica: infatti – quando è stato proposto il programma [che comprendeva la programmazione di siti web e l’insegnamento del linguaggio ipertestuale] – la risposta è stata sempre la stess a e malinconica affermazione: “No, non sono abilitato in questo campo”. Risultato: in quelle poche ore di lezione mensili ci viene insegnato a scrivere l’elenco alfabetico della classe e a colorare i caratteri con Microsoft Word 97. :-o”
Questa lunga digressione potrà  sembrare stupefacente per voi, invece è un caso sempre più frequente e diffuso nelle scuole italiane; e non abbiamo citato altri episodi, come la confusione tra turbo pascal e visual-basic [due linguaggi di programmazione, il primo per DOS, il secondo per Windows] da parte di un docente ad un esame di stato. E potremo continuare all’infinito: basta semplicemente indagare tra le scuole medie e superiori italiane per sbattere contro la dura realtà .
Non perdiamo tempo ad atribuire colpe a questo o a quel professore: il problema risiede all’interno della scuola italiana, che sin dalla sua nascita non ha saputo tenersi aggiornata e soprattutto non ha mai fornito una valida preparazione ai giovani per entrare nel mondo del lavoro.
Se a questa situazione aggiungiamo l’incompetenza di provveditori e presidi [che – nonostante il raggiunto limite di età  – continuano inesorabilmente ad esercitare la propria professione 🙁 ] , i quali non sanno mettere “l’uomo giusto al posto giusto”, si spiega, almeno in parte, la grave situazione che noi studenti stiamo affrontando.
Nel frattempo dobbiamo continuare a tirare avanti, cercando noi – studenti più preparati – di ovviare a ciò, insegnando – se necessario – ai nostri bravi professori come accendere un computer! ;-)”