Palladium, incubo monopolio

La voce circolava da tempo, e quando nelle pagine di MSNBC/Newsweek ne è comparsa la notizia, si è pensato subito ad uno dei soliti e maldestri tentativi della Microsoft di imporre il suo monopolio sull’intero sistema informatico. Stiamo parlando del famigerato Palladium, la soluzione finale secondo loro e l’Intel per “bloccare la pirateria, i virus e i programmi indesiderati sul pc”. In pratica si creerebbero delle zone di memoria “riservate”, dove possono alloggiare solo ed esclusivamente programmi certificati dalla Microsoft stessa oppure dalle aziende che ne richiedono, mentre l’hardware funzionante sarebbe sempre e solo quello certificato. Sempre secondo loro, ciò garantirebbe un pc sicuro e perfettamente funzionante. Secondo me, e secondo molti, questo non rappresenterebbe altro che la fine della libertà  dell’utente di poter gestire il proprio pc con i propri contenuti. Questa volta infatti non si tratta di semplici protezioni software, ma veri è propri blocchi hardware, che lascerebbero spiazzati molti anche tra gli utenti “esperti” . Non si potranno installare programmi alternativi e – soprattutto – sistemi operativi alternativi, Linux in testa. Morte dell’open-source e della libera programmazione, fatta da milioni di utenti nel mondo, costretti a richiedere ogni volta costose certificazioni per far funzionare le proprie applicazioni. E’ veramente giusto un sistema del genere? E’ “conveniente” utilizzare un sistema che garantirebbere migliore sicurezza ( a parte i vari worm e le varie intrusioni, ma a casa Microsoft non ci fanno molto caso ) in cambio di sottostare al diktat di poche multinazionali e major a scapito della nostra libertà  di scegliere cosa mettere e cosa non volere sul nostro personal computer? Sperando in un ennesimo intervento dell’ antitrust, che veramente deve alla Microsoft tanto lavoro da tanti anni, non ci resta che sperare che questa iniziativa cada nel vuoto, portando con se anche coloro che la appoggiano , Intel in testa.